SCELTA DOLOROSA DOVUTA ALLA TOTALE IMPRATICABILITA’ POLITICA A LIVELLO LOCALE
Nel formulario utilizzato quando si assumono decisioni difficili,ma inevitabili, è uso comune usare frasi del tipo “dopo attenta riflessione sono giunto alla sofferta decisione di…”; spesso con qualche eccesso di retorica. Nel mio caso la decisione di lasciare Forza Italia rappresenta per me un momento di reale grande travaglio interiore che nulla ha di retorico. Ritengo di essere uno degli ultimi “sopravvissuti” di quel nucleo storico che nel 1994,con coraggio, dette vita al primo Club a Taranto, scrivendo poi pagine di storia politica ed amministrativa, che solo il tempo, ed un’analisi scevra da pregiudizi ideologici di parte, restituirà alla verità. In ogni caso, da liberale convinto, ho sempre avuto la coerenza come faro per il mio impegno politico. Dal 1994 ad oggi ho militato in vari ruoli sempre in Forza Italia, provando, in ultimo, a dare il mio contributo di esperienza alle nuove generazioni. Purtroppo oggi verifico la assenza delle condizioni minime di praticabilità politica a livello locale. La gestione del partito a Taranto ha di fatto ridotto gli spazi di partecipazione, limitati ormai ad un piccolo nucleo di soggetti. Quando verifichi di non essere più ritenuto utile, quasi sgradito, se hai dignità, e penso davvero di averne, non puoi fare altro che togliere il disturbo. È bene chiarire che la mia sofferta decisione nasce esclusivamente dalle difficoltà incontrate a livello locale. Nessun riferimento a divergenze rispetto alla linea politica che hanno indotto invece di recente alcuni ministri, volti storici del partito, a scegliere nuovi percorsi. Confermo pienamente la mia incondizionata fiducia in Silvio Berlusconi che ringrazio per le opportunità concessemi in questi lunghi anni di militanza in Forza Italia. Purtroppo, non per scelta, ma per la totale assenza delle minime condizioni di praticabilità, le nostre strade si dividono.Certamente non smetterò di occuparmi di politica, ma ora resto alla finestra, in un momento di evidente transizione in cui vi è grande fermento soprattutto nell’area dei moderati a cui, sempre con l’animo liberale, continuo a guardare.