Questa mattina in una gremita Sala Conferenze del Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 “𝐏𝐚𝐫𝐚𝐝𝐢𝐠𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐢𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢𝐥𝐞. Preziosi gli interventi del Prof. Paolo Pardolesi Direttore del Dipartimento Jonico in “Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: Società, Ambiente, Culture- Prof. Stefano Vinci(Coordinatore dei Corsi di studio magistrale in Giurisprudenza e triennale in Scienze Giuridiche per l’Immigrazione, i Diritti umani e l’Interculturalità DJSGE) Avv. Vincenzo Vozza (Presidente della Camera Penale di Taranto)- Avv. Gabriella Barcariol Presidente della Camera Minorile di Taranto- Dott.ssa Filomena Matera (Presidente Croas – Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Puglia)-
Dott. Massimo Gambino (Questore di Taranto)
Prof. Avv. Giuseppe Losappio (Ordinario di diritto penale- UniBa) – Dott.ssa Pina Montanaro
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Taranto – Dott. Pietro Rossi
Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà- Dott. Lorenzo Pulito (Ricercatore di diritto processuale penale e Docente di diritto dell’esecuzione penale) – Prof.ssa Adriana Schiedi(Associato di Pedagogia generale e sociale)
Prof. Pierluca Massaro(Associato di Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale)-
Dott.ssa Anna Coppola De Vanna
(Psicologa, psicoterapeuta, Presidente del C.R.I.S.I )- Dott.ssa Isabella Mastropasqua
(Dirigente Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità e Centro Europeo di studi di Nisida).
👉 𝐃𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐡𝐨 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐢 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐞 𝐝’𝐢𝐧𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐟𝐞𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐡𝐨 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐮𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐮 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐟𝐞𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐯𝐢𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢𝐥𝐞. A margine degli incontri è decisamente emerso che è saltato un sistema valoriale, a cominciare dalla Famiglia. Per cui il disagio minorile che diventa devianza porta non a vere e proprie baby gang in Puglia, quanto ad aggregazioni di ragazzi che spessissimo senza nessun tipo di motivazione ‘escono di casa’ per giocare con la loro vita e con quella degli altri. Di qui nasce la violenza gratuita, ma che serve a farsi notare sui social, praticamente a esistere all’interno del branco per riempire un vuoto valoriale che li porta a prendere di mira i ‘diversi’ solo per ‘rompere la noia’. La scuola e la famiglia sono i luoghi deputati alla prevenzione ed il contrasto per tale fenomeno.
In un decadimento sociale e culturale è evidente che il disagio economico influisce tantissimo, lì dove la famiglia è ‘povera’ più facile sarà anche per la malavita infiltrarsi nella vita del minore. A tutto questo fa da contraltare l’assenza di aiuti alla famiglia, di tirocini informativi, ma anche di corsi ai genitori, ma anche di supporto ai docenti che hanno paura di denunciare per mancanza di coraggio o per tutelare il nome della scuola. 𝐒𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐠𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢 𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐢𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐜𝐢 𝐟𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐦𝐢𝐫𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐢𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢𝐥𝐞, 𝐧𝐨𝐧𝐜𝐡𝐞́ 𝐝𝐢 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐢𝐧𝐧𝐞𝐬𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐥’𝐚𝐯𝐯𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢.
𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐝𝐝𝐢𝐬𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐠𝐮𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐌𝐞𝐥𝐨𝐧𝐢 abbia 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐃𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐂𝐚𝐢𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐠𝐢𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐥𝐞, 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐭𝐚̀ 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐫𝐢𝐦𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢𝐥𝐞.
È stato 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐚, 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐚 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐜𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐜𝐡𝐞, 𝐦𝐚 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐚𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐜𝐚𝐩𝐚𝐜𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐮 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐢 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞.